Violenze Tormarancio, dopo le squalifiche arrivano i Daspo

admincalciovero 24 Ottobre 2019 0
Violenze Tormarancio, dopo le squalifiche arrivano i Daspo

Dal sogno Prima Categoria a una marea di problemi. E’ la storia del Tormarancio, club che è sparito dal circuito dilettantistico regionale insieme al logo che raffigurava un teschio con le spade incrociate. Quello tipico dei pirati.L’inizio della fine? Bisogna tornare indietro allo spareggio promozione di Seconda Categoria della passata stagione. In campo Poli- sportiva Castello contro Tormarancio, partita che al Villa dei Massimi (in zona Portuense) è finita al 39’ del secondo tempo a seguito di un’aggressione all’arbitro Daniele Pozzi. Il fischietto della sezione di Roma 1 non era uno alle prime armi. Aveva arbitrato tanto e bene. Era stato scelto perché a 27 anni era ritenuto uno dei pochi capaci di gestire una partita considerata calda già prima del fischio d’inizio. Eppure, dopo aver espulso due giocatori del Tormarancio (il secondo per proteste per un fallo non fischiato a favore), Pozzi è stato minacciato e picchiato vicino al suo spogliatoio. All’ospedale San Camillo gli sono stati dati 10 giorni di prognosi. «Pensavo di morire», ha raccontato l’arbitro ricordando quella domenica (lo scorso 26 maggio) e il successivo intervento dei Carabinieri, che ha riportato l’ordine. La giustizia sportiva ha fatto il suo corso velocemente. La Corte Sportiva d’Appello Territoriale, con il comunicato numero 12 del 24 luglio, ha ridimensionato sensibilmente le sanzioni iniziali (penalizzazione invece di retrocessione diretta e revoca della squalifica per i dirigenti), confermando però alcune squalifiche per i giocatori del Tormarancio. Daniele Di Cuffa, Massimiliano Casanica, Luca Santini e Luca Di Lucente, infatti, sono stati fermati per cinque anni (fino al 30 maggio 2024), mentre Damiano De Amicis per un anno (fino al 30 maggio del 2020). Il capitano William Ranieri, invece, ha già finito di scontarla, considerando che lo stop forzato terminava il primo ottobre. La Questura di Roma, a settembre, ha emesso dei Daspo in relazione alla partita Polisportiva Castello-Tormarancio: cinque e tutti rivolti agli squalificati di lungo termine. Quattro ragazzi hanno avuto il Daspo per 5 anni, mentre un altro per 3 anni perché hanno «aggredito il direttore di gara prima verbalmente, con gravissime minacce, e poi fisicamente causandogli un trauma cranico», si legge nel comunicato della Questura di Roma sui divieti di accedere alle manifestazioni sportive. Negli ultimi due mesi sono stati emessi 13 Daspo a Roma, di cui 5 per le vicende di Polisportiva Castello-Tormarancio.

Traduzione: niente stadio per un bel po’, niente Roma e niente Lazio all’Olimpico, niente trasferte in giro per gli stadi d’Italia. Da segnalare inoltre che l’arbitro Pozzi, il 14 agosto, quindi a livello temporale prima dei Daspo e dopo il giudizio della Corte d’Appello, ha sporto denuncia per le lesioni e le minacce subite durante l’aggressione. Il Tormarancio non si è iscritto a questa stagione sportiva in Seconda Categoria. In caso contrario avrebbe dovuto giocare tutte le partite interne a porte chiuse. Era un’altra sanzione che i giudici sportivi avevano deciso di adottare nei confronti di una società che non però non c’è più nel panorama dei dilettanti.

corsport

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