serioe D, girone G: la rabbia del Latina, l’umiltà del Tor Sapienza

admincalciovero 7 Ottobre 2019 0
serioe D, girone G: la rabbia del Latina, l’umiltà del Tor Sapienza

di domenico ippoliti (corsport)

LATINA – Il Latina fermato sul pari dall’umile e volenteroso Tor Sapienza ha deluso tutti, a partire da un amareggiato mister Di Napoli: «Al triplice schio sono andato di proposi- to vicino ai tifosi che mi stavano insultando perché è giusto così, mi prendo le mie respon- sabilità e ammetto il mio errore. Mi si rimprovera l’etichetta di squadra forte che ho attribuito a questo Latina, continuo a giudicarla tale ma evidente- mente ho sopravvalutato dei giocatori sul pro lo prettamente caratteriale. Le qualità tecniche ci sono, però mancano la cattiveria e la determinazione, doti indispensabili per chi indossa una maglia del genere».

Il tecnico aveva sempre difeso a spada tratta la sua truppa confidando in una crescita sul profilo della personalità. Stavolta, però, il gruppo è parso difficilmente difendibile dopo un secondo tempo trascorso a buttare palloni in avanti, sperando soltanto nelle giocate di Cunzi e Corsetti: «Nella ripresa abbiamo perfino rischiato di perderla su quel pallone calciato fuori ad un passo dalla linea di porta. Dovevamo sicuramente chiuderla prima, finalizzando le tante azioni costruite nella prima frazione. Alla distanza, purtroppo, siamo calati a livello di tensione e personalità, una cosa che non doveva succedere e per la quale mi sento in dovere di scusarmi con la nostra tifoseria».

L’ANALISI. Di Napoli ha provato anche a ridisegnare l’assetto accentrando in mediana il convincente Choutil al anco di Gerevini e facendo debuttare sulla trequarti l’altro baby fatto in casa, l’intraprendente Formica: «Ho inserito elementi più sgombri di testa puntando sul loro entusiasmo e sperando che sentissero in misura minore il peso delle responsabilità. Se mi chiedete se mi sento in discussione, rispondo proprio con questo e con la convinzione di sentirmi un valore aggiunto per il gruppo: sto buttando nella mischia e sto valorizzando dei ragazzi del vivaio, sento di essere un allenatore valido che non lascia nulla di intentato, mi prendo gli insulti ma vado avanti per la mia strada tenen- domi strette le mie certezze». Evidentemente ci si attendeva di più da alcuni senatori, non a caso estromessi strada facendo, proprio quando bisognava tentare il tutto per tutto per segnare un gol alla difesa più perforata del girone.

Bel punto per la matricola Tor Sapienza, sostenuto da un centinaio di rumorosissimi tifosi,che ha sì pareggiato su un discutibile penalty, ma che ha sempre creduto nel risultato. E poco importa se Ciulla non è stato mai chiamato in causa, eccezion fatta per quel tiro dal dischetto guadagnato e trasformato da Ilari. “In effetti – prosegue Di Napoli – l’approccio nerazzurro è stato tutto sommato positivo, visto che in un quarto d’ora sono state create tre palle gol e visto che Cunzi con la sua serpentina vincente in area ospite aveva legittimato un’evidente supremazia. Il problema sta tutto nel secondo tempo senza idee, senza convinzione e senza tiri in porta. Un black out che richiede un solo rimedio: «Dobbiamo capire come superare questi limiti di personalità.L’unica soluzione – conclude il tecnico nerazzurre – consiste nel chiudersi nello spogliatoio, prendendosi ognuno le proprie responsabilità».

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