La guerra Fedeli-Punzi. Analisi del direttore

admincalciovero 14 Ottobre 2013 0

di EMILIO PIERVINCENZI

Ore febbrili, in casa Rieti. Dopo la sonante vittoria (4-1) contro il malcapitato Città di Monterotondo, le polemiche continuano a regnare in casa Fedeli. Il tecnico Punzi – la gara era appena terminata – aveva detto chiaramente che davanti a tante chiacchiere e rimproveri doveva fare una riflessione. Tradotto: se non la smettete di rompermi le scatole me ne vado. Bisognerà dunque attendere domani, alla ripresa degli allenamenti, per capire se la storia Punzi-Fedeli è già finita. Quello che è certo è che fra i due le distanze sono enormi nella valutazione del campionato del Rieti e del suo organico a fronte di una Viterbese che non solo non perde un punto, ma che può vantare una rosa di giocatori sia numericamente che qualititativamente superiori. Questo secondo Punzi. Non, evidentemente, secondo patron Fedeli.

Chi ha ragione? Beh, se andiamo ad analizzare freddamente la situazione possiamo dire che se i difensori centrali viterbesi si chiamano Ingiosi, Fapperdue, Federici, Marini (tutti con esperienze tra i prof e tutti assai costosi: e ne giocano due), il Rieti può disporre di D’Andrea, Morini (un 91 che viene dal Real Pomezia), Tinazzi (ex Anguillara, reduce da un lungo infortunio). Un po’ di differenze ci sono…

Passando all’attacco, Fedeli al momento può disporre solo di Garat, perché Artistico è squalificato fino al 24 di ottobre e Ruggiero non può essere tesserato fino a dicembre in quanto proveniente da federazione straniera, e per di più Cardillo, un 92 ex Fontenuova, si è infortunato. In quel di Viterbo, invece, i nomi fanno paura: Toscano (capocannoniere di Eccellenza la scorsa stagione), Noviello (ex Foligno, C1), PeroNullo e Pacenza, ex prof anche loro. Insomma, non c’è partita…

E allora? E allora perché questa freddezza per non dire sfiducia di patron Fedeli nei confronti di mister Punzi?  Probabilmente perché il proprietario della catena di supermercati Elite non crede in questa differenza di valori e dunque vuole anzi pretende di vincere tutte le partite, proprio come fa la Viterbese, e non gli basta averne vinte quattro su cinque di campionato.

Ora noi non sappiamo da che parte sta la ragione, ma sappiamo come si potrebbe ragionare per ottenere comunque l’obbiettivo promozione in Quarta Serie (così si chiamerà la serie D il prossimo anno): se invece di fare la corsa sulla Viterbese, il Rieti facesse la corsa su se stesso? Intendo dire: cerchiamo di arrivare primi, ma se arriviamo secondi non facciamocene un problema (traguardo peraltro assai a portata di mano considerato il livello delle altre squadre del girone A) e invece andiamo a vincere i playoff (cone ha fatto il Terracina la scorsa stagione). Caro patron Fedeli, caro mister Punzi, non sarebbe intelligente e soprattutto produttivo ragionare così?

Comments are closed.