Fregene, le carte dello scandalo.

admincalciovero 7 Maggio 2013 0

di EMILIO PIERVINCENZI

Se ne sussurra, ma nessuno tra i media che si occupano di calcio dilettantistico del Lazio ha osato occuparsene o semplicemente pubblicare le accuse contro il Fregene Calcio, materializzate inuna lettera denuncia inviata a tutte le società partecipanti al campionato di Eccellenza girone A, alla Procura Federale e al Comitato regionale Lazio. Lo facciamo invece noi, che come sapete non abbiamo né padroni né padrini. Le accuse sono pesantissime e anche la reazione della società è violenta. Cominciamo dalla lettera di accuse. La firma in calce è quella di un certo Roberto Rinaldi, l’indirizzo sulla busta è via Salvo D’Acquisto, 134 00010 Roma (indirizzo poco plausibile, per la verità). Che cosa scrive e denuncia il signor Rinaldi (ma sarà vero questo nome?). Leggete di seguito il testo integrale della lettera.

Oggetto: denuncia violazione contro i valori dello sport

Da alcune settimane nell’ambiente del calcio dilettantistico regionale laziale circolano insistenti voci riguardo a “strani contatti” telefonici e personali tra l’alta dirigenza del Fregene ed alcuni noti personaggi di questo mondo del calcio, oltre ad alcuni dirigenti e Società, partecipanti al Campionato Regionale di Eccellenza girone A.

Come diceva un grande statista italiano (il riferimento è a Giulio Andreotti, scomparso ieri: ndr) “pensare male è peccato, ma quasi sempre ci si azzecca”, altro proverbio popolare recita “voce di popolo voce di Dio”.

Le persone che oggi rappresentano i vertici del Fregene calcio hanno già ampiamente dimostrato in un recente passato come loro siano convinti che con l’uso dei soldi possono comprare tutto e raggiungere i loro sporchi obiettivi, il fallimento e la cancellazione di una Società prestigiosa come fu la Lodigiani poi Cisco Roma ed infine Atletico Roma da loro presieduta non li ha ancora soddisfatti?

Cosa pensano questi signori? Di continuare a portare imperterriti il loro malaffare e la loro disonestà anche nel calcio dilettanti? I campionati si devono (o dovrei dire si dovrebbero) vincere sul campo e non con la corruzione usata nei confronti di Società “in difficoltà” o di pseudo dirigenti prezzolati e anche nei confronti di giocatori che danno la loro disponibilità poiché da alcuni mesi non percepiscono rimborsi spese.

Mi auguro che la Procura Federale voglia sorvegliare attentamente su tutto questo affinché il calcio dei dilettanti rimanga un poco più puliti di altri.

Un appassionato del calcio dilettanti

Roberto Rinaldi

Fin qui la denuncia di questo signore. Ecco la replica della società Fregene.

La POLISPORTIVA FREGENE CALCIO 1948 rende noto che, in relazione ad alcune missive ricevute dal contenuto palesemente calunnioso, diffamatorio e lesivo della reputazione e dell’immagine della società, ha provveduto a presentare atto di denuncia – querela alla competente Procura della Repubblica nei confronti degli autori delle stesse.

Ora quel che disturba, almeno chi scrive, è il silenzio. Il silenzio delle autorità competenti e il silenzio degli organi di stampa. Che cosa c’è di vero nella denuncia del “signor Rinaldi”? E che cosa ha da dire il Comitato regionale Lazio su questa denuncia, che sta sul tavolo delle societò di Eccellenza laziale e che rappresenta uno degli argomenti di maggior discussione fin da quando è arrivata sul tavolo dei dirigenti? Quel che è incontestabile, è che l’attuale presidente del Fregene, Davide Ciaccia, fa parte della medesima famiglia, i Ciaccia appunto, che effettivamente con il loro operato hanno cancellato la terza realtà professionista di Roma. Questo nessuno lo può contestare. La Lodigiani, poi Cisco, poi Atletico Roma, non esiste più. Ma qui si va oltre: Ciaccia viene accusato di comprarsi le partite. Ora sarebbe bene che una delle autorità chiamate in causa dicessero una parola su questa storia. Nel momento che vive il Paese, nemmeno il calcio dilettantistico può permettersi di vivere con un’ombra sulla sua testa.

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