Parla Manuel Vittorini: “Il gol è il mio mestiere”

admincalciovero 8 Ottobre 2019 0
Parla Manuel Vittorini: “Il gol è il mio mestiere”

di MARIO GAETANO (Corsport)

E’ un calciatore che farebbe le fortune di una squa- dra di serie D e potrebbe giocare, anche a 30 anni suonati, comodamente in C. Manuel Vittorini è il classico “alieno” per l’Eccellenza laziale, un elemento capace, in questo 2019, di realizzare un pokerissimo e due poker. Non si contano triplette e doppiette. «Per un attaccante il gol è tutto». Come dargli torto. «Con il trascorrere degli anni sono passato da esterno a centrale, i gol prima li facevo fare, ora li segno io». Come il vino, più invecchia e più è buono. «Preferirei vincere 1-0 e non segnare piuttosto che fare 4 gol quando gli altri ne fanno 5. Può sembrare un paradosso, ma è così perché la squadra viene sempre prima del singolo».

FAMIGLIA SPORTIVA. Classe 1989, Manuel ha due fratelli, Miguel, oggi nella Csl in Promozione, Cristian con lui alla Monti Cimini. «Lo scorso anno giocavamo tutti insieme, sembrava di stare nel cortile sottocasa (ride, ndr) e quando ci allenavamo risparmiavamo pure la benzina andando in tre». Da Canale Monterano, dove è nato e dove fa base, in giro per il Lazio. «Dal Tor di Quinto in poi ho girato tantissime squadre, nel momento in cui avrei potuto fare il salto ci sono state due com- ponenti, la fortuna che è mancata ed anche io che, evidentemente, ci ho messo del mio perché se sono ancora in Eccellenza, a 30 anni, un motivo c’è». Ci sono state situazioni, però, in cui era ad un passo dal sogno, come quando lo chiamò la Cisco Roma che aveva appena perso la finale play off per la B con la Juve Stabia. «Non se ne fece nulla, un peccato. Avrei giocato per un anno con mostri sacri come Esposito o Ciofani, gente di serie A». Adesso gestisce un bar a Canale Monterano e si dedica al calcio. «Senza non so stare. Mio padre mi ha tramandato l’amore per il pallone ed ha fatto la stessa cosa ai miei fratelli». Tifoso della Lazio, segue ogni sport possibile ed immaginabile. Fa palestra e si vede. «Serve perché il fisico è come la macchina, deve essere sempre in ottime condizioni altrimenti ti pianta in strada». Ama il cinema, ascolta musica per tutta la giornata, adora il tennis, è uno sportivo a tutto tondo. «La Pmc? Il mio compito è portarla più in alto possibile. Come? Facile, a suon di gol». Destro o sinistro non fa differenza, sa segnare su rigore, punizione, in acrobazia, è un centravanti esplosivo e completo. Difficile, a queste latitudini, trovare un altro bomber come lui.

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