Tor Sapienza, stile Leicester: anatomia di una stagione da incorniciare

admincalciovero 9 Maggio 2019 0
Tor Sapienza, stile Leicester: anatomia di una stagione da incorniciare

Una storia da copertina: arriva dalla periferia Est di Roma

UN TOR SAPIENZA
STILE LEICESTER

La promozione in D contro tutti
i pronostici. Il motto di Anselmi:

Una storia da copertina
nella periferia Est di
Roma, tra un autobus
in ritardo e il traffi co di
viale De Chirico. Il Leicester de
‘noantri si chiama Pro Calcio Tor
Sapienza e ha conquistato la promozione in Serie D a fari spenti, come nella Premier vinta dalle foxes di Ranieri nel 2016, lontano dai rifl ettori e da quei salotti
dove a settembre si fanno i pronostici su quale squadra ammazzerà il campionato. Il Tor Sapienza deve salvarsi, dicevano alcuni.
L’anno scorso se l’è vista brutta con
i playout – sicuri che stavolta ce la
faranno? – rispondevano altri. Nel
frattempo Fabrizio Anselmi stava
costruendo una corazzata.

LA CAVALCATA. È stato Allegri,
chissà in quale momento dell’avventura che hanno condiviso al
Sassuolo (Max da tecnico e Fabrizio da calciatore), a indicargli
la via maestra per entrare nella
storia. Simbolicamente (o forse
l’ha fatto per davvero), ha chiuso i critici fuori dallo spogliatoio,
motivando i suoi con una frase
che suona più o meno così: «Oltre questa porta quasi nessuno crede in voi. Vinciamo il campionato per quella gente». Ed è successo davvero perché questo Leicester in maglia gialloverde ha vinto
il girone B dell’Eccellenza
con un turno d’anticipo (2-1 sul Morolo la scorsa domenica), mantenendosi in
vetta dall’inizio alla
fine. «Non
ci aspettavamo di fare
questa cavalcata straordinaria – ha raccontato
Anselmi – non ci siamo posti obiettivi, ma salvarci sarebbe bastato. Ma più gli
altri non ci consideravano e più
noi ci caricavamo». Secondo Anselmi, il segreto della vittoria risiede nella mentalità: «Anche se siamo nei dilettanti ho fatto vivere ai
ragazzi una stagione da professionisti fatta di allenamenti intensi e
regole precise. Le partite più belle? Il successo a Pomezia di gennaio, dove abbiamo capito
che potevamo davvero vincere il campionato, e il 4-1
contro l’Arce,
giocata meravigliosamente dal punto
di vista tecnico».

IL PROGETTO
GIOVANI.

Uno
degli artefi ci della promozione è il
direttore generale Stefano Volpe. Anima organizzativa
del Pro Calcio Tor Sapienza, lo
scorso anno è andato in panchina per giocare – e vincere – il play
out contro il Real Monterotondo Scalo e in questa stagione, dietro
la scrivania, ha costruito un progetto vincente con le sue intuizioni. «Anselmi aveva fatto benissimo con il gruppo 2002 e l’ho voluto fortemente in prima squadra.
Siamo in un quartiere diffi cile, a
volte è meglio perdere una partita e salvare la vita di un ragazzo.
Da noi non esiste settore giovanile e prima squadra, siamo un’unica famiglia dove chi è bravo gioca». Questa dimensione di comunità è stata fortemente voluta dal
presidente Massimo Armeni, da
tre anni alla guida del Tor Sapienza. Con un budget ridotto («da Prima Categoria» dice) ha dato vita
a un sogno, riportando in Serie D
la sua squadra del cuore. Si è circondato di persone fi date come
il fi glio Fabrizio, vice presidente,
l’altra fi glia Valeria, direttore tecnico, e Volpe, a cui vuole bene come
un fratello. La partita-promozione l’ha vissuta seduto in macchina, con vista campo, per un problema alla gamba che gli avrebbe impedito di stare troppo tempo in piedi o seduto in tribuna. «È
la vittoria di tutti i nostri 400 tesserati – spiega entusiasta – Siamo
dilettanti nel senso più bello della parola perché la passione è la
nostra benzina. Oggi abbiamo tutte le squadre giovanili nelle categorie Elite e siamo in cima al ranking del Lazio». Così il club è entrato a far parte dell’Academy AS
Roma e proprio a Trigoria si sta facendo strada Riccardo Pagano, attuale capitano dell’Under 15 giallorossa. «La soddisfazione più bella sarebbe vedere qualche nostro
ragazzo tra i professionisti. Sento
che questa occasione arriverà presto» è la previsione di Volpe, uno
che, a dispetto del cognome, di
solito arriva sempre “all’uva” prima di tutti gli altri. Il Tor Sapienza ha imparato a sognare e non
vuole smettere più.

Corsport

 

 

 

 

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