La verità di Cesaro: “Civitavecchia, che delusione!”

admincalciovero 23 Dicembre 2015 0
Tutta la verità di Andrea Cesaro: “Finalmente a Ladispoli. Deluso da Civitavecchia, ho dovuto riscattare il mio cartellino”

E’ un Andrea Cesaro col sorriso e davvero in vena di raccontarci tutto quello che è accaduto sul suo conto quello che abbiamo avuto modo di ascoltare. Il matrimonio col Ladispoli è arrivato con qualche mese di ritardo ma alla fine nonostante qualche problema l’attaccante è riuscito a sposare la causa rossoblu.

Finalmente Ladispoli: il tuo arrivo è avvenuto solo con cinque mesi di ritardo.
“L’avevo detto fin dall’inizio e loro lo sanno bene: o andavo a Ladispoli o sarei stato fermo per quattro mesi perché a Civitavecchia non sarei mai rimasto per quello che stava succedendo”.

Da quell’esultanza in segno di attaccamento alla maglia contro il Vescovio alla decisione di voler andare via una settimana dopo. Cosa è accaduto?
“Il mio è sempre stato un segno di attaccamento alla maglia perché ho sì sposato il progetto legato a mister Amici ma Civitavecchia è sempre stata una piazza nella quale avrei voluto giocare almeno un anno. Quel gesto sul gol è stato per far capire che io ero ancora lì a differenza delle voci che erano circolate nei miei confronti. Sarebbe stato troppo facile andare via nel momento in cui Amici se ne fosse andato”.

Ed allora perché è arrivato lo strappo col Civitavecchia?
“Sapevano tutti che con l’addio del mister, col quale ero legato da un rapporto di lavoro, avrei dovuto rivedere le condizioni del mio accordo e del mio rimborso. Loro mi hanno sempre ribadito che ero un giocatore importante per questa squadra. Io sono stato lì fino al 15 dicembre aspettando una loro offerta che non ho mai né sentito né ricevuto. Anzi ho dovuto anche pagare per riprendere il mio cartellino. Ad un giorno dalla fine del mercato si sono voluti sedersi a tavolino: a questo punto sono stato io a dire di volermene andare”

Deluso dal Civitavecchia?
Deluso dal comportamento dei nuovi entrati in società. Persone che non c’entravano nulla col mio accordo precedente, avermi chiesto dei soldi per andare via non è stata una cosa bella.

In tanti avevano cercato di tirare in ballo mister Amici. Lui è estraneo ai fatti?
“Se il mister mi avesse creato problemi a livello lavorativo io non avrei giocato, sarei stato a casa o a lavorare. Non avrei potuto nemmeno indossare la maglia del Civitavecchia. Non è stato vero nemmeno quello che ha detto Staffa: io ragiono con la testa mia e non con quella degli altri”.
Ora si volta pagina in un progetto già avviato come quello di Ladispoli…
“Mi sono trovato benissimo anche perché conosco tanti giocatori. Ho giocato con Toscano ad Albano, con Bacchi a Celano in serie C. Ma conosco anche Di Gioacchino e Marini. Ho trovato una squadra molto forte dove mi dovrò impegnare al massimo per convicere mister Solimina ad entrare nell’undici titolare. L’importante è che si vince e che si riesca a ritornare sotto al Monterosi”.

Monterosi favorita?
“Ci sono tre squadre che possono lottare per questo campionato: Ladispoli, Fiumicino e Monterosi. Non credo al Tolfa ma siamo al 21 dicembre e sono lì. L’ho incontrata e mi ha fatto una grande impressione. E’ una squadra che non ti fa respirare, giocano bene, sono cattivi e poi vengono spinti da un pubblico numerose. Le realtà come quelle del Tolfa fanno sempre bene al calcio dilettante. Bene anche la Boreale con un bravissimo tecnico col quale ho vinto una Coppa Italia a Pisoniano”.

Obiettivo gol?
“Io quest’anno volevo arrivare a venti gol stagionale. Sono arrivato ad otto e ne mancano dodici. Sono fiducioso perché gioco in una squadra in grado di mettermi più volte davanti al portiere. Adesso però è il momento di concentrarsi solo sul Ladispoli”.

CALCIOTUSCIA

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