Villanova, rabbia Armeni: “Me ne vado, resto, e contesto”

admincalciovero 21 Maggio 2015 0

Una conferenza stampa, alla presenza di quattro consiglieri comunali (Augusto Cacciamani,Patrizia CarusiPaolo GiammariaAlberto Morelli, ndr), indetta dal presidente del Villanova, Massimo Armeni, per ufficializzare le sorti del club nella prossima stagione. I titoli della prima squadra e dell’agonistica sono stati ceduti, come era ormai noto da tempo, alla società capitolina Real Tor Sapienza. Al Ferraris, invece, resteranno il femminile, la scuola calcio e si ripartirà dai provinciali con Juniores, Allievi e Giovanissimi. Sono ormai tre anni che il presidente tiburtino chiede un aiuto al Comune per una situazione che è diventata economicamente insostenibile, nonostante gli ingenti sforzi fatti per le tante migliorie apportate al centro sportivo e per tutti quei bambini che, giocando a calcio, vengono tolti dalle strade imparando i valori sani dello sport. Nulla è stato fatto, fino a quando Massimo Armeni ha scelto, a malincuore, di dire basta. Eppure il presidente non abbandona Villanova. Riparte. Sperando una volta di più in un cambiamento. Abbiamo assistito ad un dibattito a tratti paradossale, con i quattro esponenti del Comune che convenivano sul fatto che si dovesse aiutare la società per la splendida attività sociale svolta per le famiglie del posto. Eppure, in tutto questo tempo non si è mosso un dito. Se nel prossimo futuro qualcosa verrà fatto (e ammesso che venga fatto, ndr), sarà comunque tardi. Nel frattempo, infatti, il Villanova non ha più l’Eccellenza e le categorie d’Elite, e dovrà ripartire dai provinciali, nel pressoché totale disinteresse delle istituzioni.

Le parole di Armeni “Con grande entusiasmo nel 2008 ho rilevato questa società, nata nel 1956, proprio da Augusto Cacciamani, che all’epoca era presidente del club. Mi era stata assegnata la concessione dell’impianto per tre anni. Nella delibera comunale, all’articolo 13, si evince che il gestore deve provvedere all’adeguamento delle strutture, senza pretendere soldi, ma può ottenere un prolungamento della concessione. Ho speso 203 mila euro in virtù di questo articolo, tutti costi regolarmente fatturati. Il Campo di calciotto era in terra, ora è in sintetico, abbiamo costruito gli spogliatoi sotto le tribune, gli uffici, i container sotto le tribune, la cabina per i giornalisti e tanto altro. Lavori comunicati regolarmente al Comune, senza che nessuno mi degnasse di una risposta. Prima del termine del bando (nel 2012, ndr) ho chiesto la proroga della concessione, facendo presente tutte le migliorie apportate: non ho mai avuto alcun riscontro. L’allora vicesindaco e assessore allo sport Ernelio Cipriani e il consigliere Marini mi scrissero una lettera e comunicarono la proroga di un anno, senza tenere conto però dei lavori, in attesa di un nuovo bando. Faccio presente che in questi anni non sono mai stato buttato fuori dal centro perché ho sempre pagato fino all’ultimo euro. Passa tutto il 2013 e al termine della stagione il Comune decide di affittare l’impianto ad ore. E’ paradossale: facciamo opera sociale per i giovani e ci date il campo ad ore? Con l’affitto fissato a 3160 euro al mese. Ovviamente mi sono ribellato. Una volta fatta questa scelta, tra l’altro, sono venuti a mancare anche quei soldi che prendevo per l’affitto del bar. Sei mesi fa Marini e Cipriani sono spariti, al loro posto all’ufficio sport c’è Andrea Di Palma. Gli ho chiesto di togliere un po’ di spese, mi ha risposto di non poter far nulla. Mi dispiace, ma non posso mettere in difficoltà la mia azienda a Roma per il calcio, nonostante la mia grande passione. Ho anche messo a disposizione un operaio per la manutenzione generale. Questo impianto è pulito e perfettamente funzionante, a differenza di altri. Ogni anno tra entrate e uscite spendo 50.000 euro, ma lo faccio con il sorriso, per l’amore per questo sport. A queste condizioni, però, non ce la faccio più. Ho trovato il Real Tor Sapienza che era interessato ai titoli e ceduto Eccellenza e agonistica. Qui resterà il femminile e la scuola calcio, perché amo Villanova, e si ripartirà con i provinciali nell’agonistica. Andrea Grillo sarà il nuovo responsabile del settore giovanile. Per tornare in breve termini a certi livelli, chiedo il ritorno alla concessione annuale e alla gestione dell’impianto da parte del club, altrimenti non si può andare avanti. Sapete la cosa più brutta? Potevamo vincere il campionato quest’anno e andare in Serie D. Non si è visto nessuno del Comune sugli spalti, come se non esistessimo… Siamo la terza società del Lazio per titoli (dietro a Futbolclub e Ladispoli) e seconda società del Lazio con la scuola calcio per l’attività che svolgiamo. Adesso ricominceremo da capo. Il Comune di Guidonia incassa i soldi su un campo di calciotto che ho fatto io, vi sembra normale? M’infastidisce, infine, che ci sia un altro club della zona che pensa di venire qui: mi dispiace, ma non mi muovo. Per quanto riguarda i ragazzi, invece, libererò tutti quelli che non vorranno giocare nei provinciali o venire a Roma”.

Le considerazioni del consigliere Augusto Cacciamani “Capisco il presidente Armeni perché ho gestito questo club e ha fatto un’analisi condivisibile. Però va puntualizzato che nel 2014 è stato approvato un nuovo piano tariffario in cui si stabilisce che le associazioni locali paghino il 50% in meno rispetto allo stabilito. Personalmente sono per il ritorno al canone annuale e alla gestione del centro alle società. Dal canto nostro abbiamo tentato in tutte le maniere di far riconoscere al presidente una forma di compensazione per i lavori di miglioria fatti, ma per legge non è possibile”.

Andrea Grillo Il nuovo responsabile del settore giovanile del Villanova è poi intervenuto rivolgendosi ai consiglieri comunali: “Sono venuto qui perché ho riscontrato in questo club un’importante missione sociale nei confronti dei ragazzi. Questi saranno i vostri futuri elettori. Non è il caso di farsi un esame di coscienza e cercare di conoscere questa realtà e studiarla meglio? Prima questo impianto non aveva praticamente nulla: adesso che è un centro di eccellenza, fa gola a tanti… Auspico che venga trovata presto una soluzione, per tutti i ragazzi che rischiano di finire su una strada”.

Da parte nostra sottoscriviamo le parole di Grillo. Perché quelli che in tutta questa storia pagano il prezzo più alto sono proprio quei bambini, immortalati nelle tante foto presenti nella sala stampa del club, che rischiano di ritrovarsi senza una società seria del posto, che negli anni ha dimostrato il suo valore arrivando ad accogliere più di 300 unità nel proprio settore di base.

(gazzetta regionale)

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