Fontenuova, tagliati i rimborsi del 30 per cento

admincalciovero 8 Aprile 2015 0

di EMILIO PIERVINCENZI

ROMA – Giungono notizie preoccupanti da Fontenuova. Sembra che la dirigenza della società, dal patron Dionisi al ds Salfa al tecnico Oddi, abbiano deciso di sforbiciare i rimborsi promessi ai calciatori. Motivo? La squadra non vincerà il campionato e il ricco budget messo a disposizione da Dionisi per fare una squadra vincente non è stato sufficiente a raggiungere l’obbiettivo. Errori nella costruzione della squadra, errori nel mercato di dicembre, errori tecnici, infortuni, insomma comunque sia: ora il Fontenuova è cristalizzato a 46 punti, tanti quanti ne ha il Montecelio. Così è stato deciso di punire i calciatori, tagliando loro il 30 per cento del rimborso. Almeno queste le notizie che giungono da via Gioberti. Se le notizie saranno confermate, vogliamo porre alcune domande.

E’ lecito? Sì, certo, non siamo in un campionato di professionisti né ci sono accordi scritti che garantiscono il rimborso, come in serie D. E’ corretto? No, sicuramente no. E spiego perché.

Troppo facile allettare i calciatori a inizio stagione promettendo loro rimborsi cospicui sapendo poi che se gli obbiettivi preposti non verranno raggiunti quel medesimo rimborso o non verrà rispettato affatto o verrà ridimensionato. In questo modo si fa concorrenza sleale a quei presidenti che invece il rimborso lo garantiscono fino alla fine della stagione, comunque vada il campionato. Sono dei fessi, questi presidenti? Qualcuno potrebbe pensarlo. Io invece penso che anche nel calcio dei dilettanti ci vuole correttezza e senso etico. Io sono un fesso, probabilmente sì. Ma sono una persona perbene e un presidente di cui ci si può fidare. Si potrà dire lo stesso del Fontenuova? Sicuramente no.

Il fatto è che i giocatori sovente sono stupidi, credono alle favole e alle promesse e in taluni casi si meritano anche di essere presi per il naso. Ma se tutti fossero corretti, anche il calcio dei dilettanti ne uscirebbe in condizioni più presentabili. Il fatto è che gran parte delle società adotta questo singolare e umiliante sistema: se l’obbiettivo non viene raggiunto, salta il rimborso anticipatamente. Se l’obbiettivo, la salvezza per esempio, il rimborso salta lo stesso perché viene considerato sciocco continuare a pagare i ragazzi.

Ora, noi ci auguriamo che le notizie che giungono da Fontenuova non siano corrette, oppure che patron Dionisi – che è colui che si mette le mani in tasca – ci ripensi. Ma se così non fosse, lo voglio dire a chiare lettere: a me questa storia del taglio dei rimborsi proprio non va giù e continuerò a combatterla.

 

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