Aggressione di Viterbo, la replica degli ultrà

admincalciovero 15 Marzo 2014 0

VITERBO – Ed ecco la replica del gruppo più radicale degli ultrà viterbesi al provvedimento restrittivo emesso nei confronti di sei loro rappresentanti.

Lo pubblichiamo, questo documento, perché ilcalciovero.it è un organo di infomazione libero che non subisce condizionamenti o gode di sostentamenti economici da nessuno.

“Sì, sinceramente era difficile credere a quanto si stava diffondendo in città. Dalla Questura di Viterbo sono state notificate, al momento, sei diffide ad altrettanti tifosi della Viterbese. Tra questi uno è stato notificato ad una ragazza. La colpa di quest’ultima semmai anche gli altri ne avessero qual è?

Essere stata spettatrice di una discussione animata nel pre partita di domenica scorsa al Rocchi tra Viterbese e Montefiascone?

Decine di persone sono state chiamate in questura per denunciare, riconoscere i protagonisti di una discussione animata. Niente di tutto quello che cercavano gli inquirenti è stato provato, certificato, corredato di prove certe.

Questo però non è bastato e pur di dare un esempio, metodo Pol Pot, o del peggior regime comunista sovietico, sono scattate le diffide nei confronti di coloro che erano presenti al diverbio e sono stati riconosciuti da alcuni addetti al servizio dello stadio.

I giocatori che avevano ricevuto qualche ceffone, quelli sì che avrebbero avuto semmai ragioni di rivalsa, non hanno saputo riconoscere i presunti aggressori perché celati da cappucci e occhiali e comunque non erano interessati a presentare denunce.

Nessuno di loro quindi ha sporto denuncia o così avrebbero detto al loro ritorno dalla Questura dove avevano subito lunghi interrogatori. Nessuno dei dirigenti ha saputo indicare, senza ombra di dubbio, che il ceffone ricevuto da Giannone, ad esempio, era stato sferrato dal tifoso tizio piuttosto che caio.

No. Viterbo è una città particolare. Anomala e, per certi versi, assurda.

L’increscioso episodio di domenica appena pranzato si era subito riconciliato tra tutti, società compresa. Quelle cose cotte e mangiate che ci sono da quando c’è calcio nel mondo.

Non c’è stata la volontà di nessuno di andare oltre quel piccolo screzio che invece è stato trasformato in una vera propria aggressione di Stato.

Quello Stato che reprime senza logica e che colpisce il primo che capita. Non si spiegherebbe altrimenti la diffida ad una ragazza di 25 anni che peserà sì o no 45 chili.

Chi crederebbe mai ad una squadra di giocatori semiprofessionisti, che si allenano ore tutti i giorni, spaventati o feriti o graffiati da una ragazza così minuta e innocua?

Roba da cronaca nazionale per l’evento eccezionale. Un tsunami del DASPO che farà giurisprudenza.

Forse essendo così vicini all’8 marzo e la così tanto celebrata parità dei sessi è stata sancita anche per questa sventurata tifosa, tra le altre cose raramente vista in tribuna.

Comunque questi provvedimenti saranno corredati da motivazioni, possibilmente e decisamente credibili altrimenti il Prefetto cosa avrebbe firmato?

Certo è che lo Stato, repressivo nelle tasse, non in grado di aiutare i giovani nel lavoro, “sanguinario e assassino con le tasse” (tant’è che sono in aumento le denunce contro lo Stato per lo straordinario aumento di suicidi) che taglieggiano imprenditori e piccoli artigiani, arrivi al punto di emettere un DASPO così pesante per una cazzata del genere, ci immaginiamo cosa potrà accadere quando, un domani, potrebbero esserci degli scontri veri.

Prepariamoci a camionette piene di agenti in tenuta antisommossa e pronti a retate al buio.

Per quello che ci riguarda, garantisti fino alla fine e certi che questi ragazzi sapranno dimostrare la loro estraneità ai fatti possiamo solo dire, da tifosi gialloblu, solo da tifosi e non da cronisti, ONORE AI DIFFIDATI.

Poi, nel contempo, assistiamo a politici corrotti liberi di rimanere al loro posto. Direttori generali della Asl che speculano sui morti rimanere al posto loro.

Perché un tifoso rischia sempre e comunque il Daspo mentre deputati e senatori si picchiano, si insultano e spesso alcuni di loro rubano e rimangono al posto loro?

Come è stata depenalizzata la droga, riportata nei giusti confini tra leggera e pesante, anche il DASPO dovrebbe avere dei pesi e dei metri di giudizio diversi da azione ad azione.

Per due schiaffi tre anni a firmare in caserma tutte le domeniche è davvero una esagerazione. Datevi una calmata ma datevela tutti.

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